Dal Lambro esondato a Milano alla crisi dei taxi a Roma, un’analisi delle emergenze ricorrenti e delle soluzioni mai realizzate.
In Italia il discorso pubblico è come l’eterno ritorno di Nietzsche, non solo gli stessi problemi ma anche le stesse soluzioni teoriche ipotetiche. A patto però che le soluzioni rimangano appunto ipotetiche, così la discussione sui problemi rimane sempre valida.
Mentre scrivo, io vivo a Milano, vedo le immagini del Lambro esondato, con i guai enormi per la circolazione e le persone. Nel 2002, ero anchorman e vicedirettore di Studio Aperto, il tg di Italia Uno, facevamo servizi su servizi sulla stessa emergenza, con gli stessi titoli e lo stesso linguaggio.
Uno dei temi circolari della discussione italiana è la mancanza dei taxi, specie nelle tre città più importanti del paese: Roma, la capitale, Milano, la capitale economica, Napoli, la capitale del sud.
Il 2023 era già stato un anno limite con polemiche furibonde e con articoli al vetriolo scritti anche da firme importanti del giornalismo. In questi giorni sono stato a Roma e per la prima volta per ben quattro volte, dopo un tempo enorme spesso tra app e radio taxi, sono dovuto andare a piedi.
Non ho Uber sul mio telefonino per essere chiari, e faccio fatica per i miei tempi e la dislocazione dei miei appuntamenti di lavoro a prendere i mezzi pubblici. Insomma, la mia è’ una sorta di analisi in purezza. L’ultimo tocco delle terribili giornate capitoline è stata la passeggiata ( si fa per dire ) verso stazione Termini con trolley e zainetto e un caldo improvviso a cui noi milanesi orami sommersi dalla pioggia da due mesi ( in barba alla siccità ) non siamo più abituati.
Comunque, per completezza, arrivato alla stazione Centrale, ho fatto un ‘ora di fila per tornare a casa, un supplemento di tempo che annulla i benefici dell’Alta Velocità .
Le spiegazioni sono sempre le stesse, a Milano pioggia e allagamenti, a Roma torme di turisti e poi eventi, tipo Internazionali di tennis e finale di coppa Italia.
Poi, per tutti, urbanistica scellerata e traffico. Soluzioni ? Più macchine, più licenze, turni più razionali e meno rigidi, più collaborazione con Uber. In pratica ?
Polemiche o scioperi ogni volta che si tocca uno o più di questi tasti . La mia soluzione ? Liberalizzazione totale, e siccome ce lo chiede l’Europa , sono anche in linea con il politicamente corretto di Bruxelles. Suvvia cari politici, quanti voti varranno le corporazioni dei taxi ?
A Roma sono appena 8 mila …anche perché c’è da mettere sul piatto quanti voti varranno le corporazioni invisibili dei cittadini incazzati.